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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

09/11/17

L’Ungheria in difesa della Fede. Il Governo ungherese si dichiara pronto a trasportare in Ungheria la croce da smontare in Francia!

Ringraziamo il nostro amico Andras Kovacs, che ci ha inviato questa traduzione di un articolo tratto dal sito del Governo ungherese. Come è noto (vedi su Avvenire), il Consiglio di Stato francese ha deciso che la croce che sovrasta il monumento di Giovanni Paolo II che si trova nella città di Ploermel, in Bretagna, va rimossa perché viola la legge del 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa. Il Governo ungherese, per bocca del suo Ministro degli Esteri, ha dichiarato la disponibilità a trasportare questa croce in Ungheria, a proprie spese, e ad esporla in una scuola. Il Ministro non ha mancato di sottolineare che l’Europa non può e non deve rinnegare le sue radici cristiane, la sua stessa identità.
La nostra gratitudine va quindi anche al Governo ungherese, guidato da Viktor Orban, ai suoi ministri e al popolo ungherese, che ancora una volta dimostrano di essere un faro di civiltà in questa Europa che corre verso il suicidio.

Il governo ungherese è disponibile ad assumersi le spese e gli oneri amministrativi necessari per poter trasportare in Ungheria la croce destinata ad essere tolta dalla statua del papa Giovanni Paolo II nella città di Ploermel, se il municipio francese è d’accordo – ha dichiarato Péter Szijjártó, Ministro degli Esteri e Dell’Economia Estera.
Il Ministro ha spiegato che attraverso l’Ambasciata di Parigi hanno contattato l’ente governativo della cittadina di Bretagna, ma che finora non hanno avuto nessuna risposta. Ha aggiunto che la croce sarebbe accolta dalla Scuola Elementare e Secondaria San Benedetto di Budaörs.
Péter Szijjártó non ha voluto commentare la decisione del Consiglio di Stato secondo la quale bisogna togliere la croce, ma ha spiegato che dal punto di vista del futuro dell’Europa ogni decisione che riguarda la soppressione del cristianesimo con riferimento alla tolleranza in modo ipocrita e che ordina la rimozione dei simboli cristiani è “molto dannosa”.
Secondo il Ministro “l’incredibile indulgenza” diretta a sopprimere il cristianesimo è contraria agli interessi dell’Europa. Questi passi – come ha dichiarato – sono da considerare delle misure per annientare la civilizzazione e la cultura del continente. Ha aggiunto: nei nostri giorni si aprono delle questioni che prima non erano neanche ritenute degne di essere aperte perché pochi mettono in dubbio – indipendentemente dall’appartenenza religiosa – che il cristianesimo è una parte determinante della cultura europea. È proprio vero che nel 21° secolo in Europa facciamo togliere un simbolo cristiano? C’è libertà di religione per tutti, tranne per i cristiani? – ha chiesto Péter Szijjártó e ha chiamato queste domande “questioni di destino”.
Il Ministro ha sottolineato che la natura cristiana dell’Europa deve essere preservata e chi viene qua deve accettare e rispettare le leggi locali e le tradizioni degli abitanti.
Secondo Péter Szijjártó l’immigrazione illegale mette in pericolo la natura cristiana dell’Europa perché il diventare un paese di immigrati ha come conseguenza che chi arriva, prima o poi vorrà sovrascrivere le regole locali.
Rispondendo ad una domanda ha fatto sapere che gli ungheresi registrati alla protezione consolare a New York non hanno subito danni nell’atto terroristico di martedì. Come ha spiegato, tanti però non hanno chiesto questo tipo di aiuto, per questo il Ministro ha chiesto a chi deve viaggiare all’estero o a chi vive all’estero di registrarsi per una protezione consolare.
Péter Szijjártó ha sottolineato anche il fatto che il successo dell’azione militare internazionale comporta anche dei pericoli perché una parte dei “terroristi assetati di vendetta” vorrebbe venire in Europa. La prevenzione in parte è una questione dei servizi segreti, in parte la difesa dei confini perché se “non facciamo entrare nessuno illegalmente, allora non facciamo entrare neanche i terroristi” – ha aggiunto.

1- fonte: http://www.kormany.hu/hu/kulgazdasagi-es-kulugyminiszterium/hirek/a-kormany-segit-a-franciaorszagban-lebontando-kereszt-magyarorszagra-szallitasaban

2- fonte: https://www.riscossacristiana.it

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