Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email all'indirizzo edomed94@gmail.com Saranno immediatamente rimossi. L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.


Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

31/05/16

CASO MARO' " Quale prezzo ha pagato l’ Italia per il ritorno a casa del fuciliere pugliese Salvatore Girone? "



                                                          ==================



Nelle stesse ore in cui la Corte Suprema indiana accettava, suo malgrado, di rendere immediatamente esecutivo l’ordine del Tribunale arbitrale internazionale dell’Aja di far rientrare in Italia il fuciliere di Marina Salvatore Girone, il Ministero della Difesa indiano annullava un mega-contratto da 300 milioni di dollari con Finmeccanica ( Progetto Leonardo) per la fornitura di siluri per i sottomarini di Nuova Delhi.
La perfetta coincidenza temporale di questa decisione – ufficialmente motivata a causa dello scandalo delle tangenti- lascia pochi dubbi sul fatto che  il Governo indiano abbia nella circostanza  posto in essere una vera e propria ritorsione verso l’Italia: la cancellazione di una commessa di notevole rilevanza economica come prezzo da pagare per la restituzione definitiva dei marò all’Italia. Un sospetto reso ancor più concreto dal fatto che l’accordo per questa importante fornitura all’India – un centinaio di siluri pesanti Black Shark prodotti dalla Wass di Livorno, azienda del gruppo Finmeccanica – era stato raggiunto nel marzo 2013, nelle stesse ore in cui il governo Monti prendeva la clamorosa e contestata decisione di riconsegnare alle autorità indiane i due marò:  una decisione, quella di Monti, da più parti definita come un autentico quanto sconcertante voltafaccia anti nazionalistico di un Presidente a cui è sembrato stessero più a cuore le questioni economiche del Paese  (rimaste comunque irrisolte nel corso del suo mandato presidenziale) che la dignità, il rispetto dei diritti umani e la tutela giuridica dei due militari italiani ( nei cui confronto, peraltro, la stessa Nuova Delhi non è mai stata in grado di individuare l’esatto capo di imputazione e quando lo ha fatto è stata smentita dalle perizie balistiche e dai sopralluoghi effettuati in mare dai periti delle due nazioni)  tenuti letteralmente in ostaggio dal Governo Indiano, ed  arrivato solo pochi giorni dopo che il ministro degli Esteri Giulio Terzi aveva, invece, annunciato che i due militari non sarebbero più tornati in India ( rimediando ovviamente una figuraccia a dir poco planetaria che costringerà Terzi alle dimissioni). Marò che vanno, appalti che vengono.
In quei giorni, la perfetta coincidenza di tempi attirò sul governo il sospetto di aver barattato la libertà dei due fucilieri in nome degli interessi economici e commerciali del gruppo industriale di cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze è il principale azionista (30,2 per cento). La stessa perfetta coincidenza si ripete oggi, ma in senso inverso. Marò che vengono, appalti che vanno. Uno smacco per l’Italia, la quale, contrariamente all’India, ha sempre ritenuto prioritari gli affari legati alle forniture militari, rispetto alla vicenda dei marò. Come ricorda Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio sulle armi (Opal) di Brescia – “qualsiasi altro Paese, al posto dell’Italia, avrebbe sospeso le forniture belliche. Invece i governi Monti, Letta e lo stesso governo Renzi non solo hanno continuato ad inviare all’India sistemi militari (per più di 328 milioni di euro) ma hanno addirittura autorizzato nuovi contratti (283 milioni): nei soli due anni del governo Renzi sono stati autorizzate esportazioni per quasi 145 milioni per forniture di armamenti di ogni sorta, aeromobili, navi da guerra, munizionamento e sistemi elettronici”-.
C’è da rimanere sbigottiti e sconcertati di fonte a tanta ipocrisia e demagogia soprattutto se rivediamo le immagini dell’arrivo in Italia del fuciliere Girone e di tutto  l’apparato messo in piedi per riceverlo con la presenza di Ministri che con il rientro a casa  di Girone non avevano nulla a che fare, con la presenza del Ministro Gentiloni che ha stretto così  calorosamente la mano di Girone, per quasi tre ore, con il rischio di procuragli una frattura e con la ministra Pinotti che se lo è stretto e coccolato come fosse il figliuol prodigo ritornato a casa sua sponte. Ipocrisia e demagogia  che aggravano la figuraccia rimediata dai  governi italiani che non sono riusciti  in ben  4 anni ad impostare una strategia diplomatica e legale seria e vincente per riportare a casa e restituire all’affetto dei propri cari i due militari;  dobbiamo ricordare che se Latorre è potuto restare in Italia non lo si deve alla inefficiente diplomazia Italiana ( Regeni docet) ma ad una grave  di infermità  che lo ha colpito nel corso di un breve rientro  e  per la quale ancora oggi è obbligato a sottoporsi a cure intense per evitare conseguenze invalidanti.
Il processo  dinanzi al tribunale internazionale arbitrale  dell’AIA dovrebbe concludersi non prima del 2018, ci auguriamo che in questo periodo ,lungo o breve che sia il Governo italiano ritrovi l’autorevolezza e la sensibilità per  far capite agli indiani che gli affari sono affari ma che il prestigio e l’onore di una grande nazione hanno carattere prioritario su tutto e  passano attraverso azioni improntate al rispetto  delle persone, della loro dignità ed atte ad assicurare il  benessere psico fisico dei suoi cittadini.

Giacomo Marcario - 31 maggio 2016

Nessun commento:

Posta un commento