Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email all'indirizzo edomed94@gmail.com Saranno immediatamente rimossi. L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.


Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

11/01/16

Caso marò: un mare di abusi recensione di GIULIO MARIA TERZI DI SANT'AGATA


 


Caso marò: un mare di abusi, ex Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, recensisce il nuovo libro “Un mare di abusi” di Giuseppe Paccione edito da ADDA.
Un mare di abusi che non si può nascondere. Non si può navigare a vista senza fare luce sulla questione dei marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i nostri soldati ‘catturati di fatto’ dalle autorità indiane mentre erano in missione antipirateria dell’Onu.
Tale vicenda merita certamente un approfondimento autorevole, obiettivo e informato come quello contenuto nella ricerca di Giuseppe Paccione.
Nonostante siano ormai trascorsi quasi quattro anni da quell’incidente in acque internazionali che Nuova Delhi sostiene aver coinvolto i due soldati, senza peraltro aver mai prodotto prove né avviato un’incriminazione, continua a permanere la fitta cortina fumogena stesa dai governi e da gran parte dell’informazione italiana
 sull’esatto inquadramento dei fatti, sul solido fondamento legale della competenza italiana. E da qui sulle buone ragioni italiane nell’invocare la Convenzione sul Diritto del Mare (UNCLOS).
Questo muro di gomma serve a confondere l’opinione pubblica, facendo passare in sordina l’irresponsabile assenza di iniziative del Governo sul piano internazionale per far valere la sovranità e i legittimi interessi dell’Italia, facendoci credere che “due poveri pescatori sono morti e i Marò italiani devono essere processati in India perché le vittime sono indiane”.
È questa l’esperienza inquietante che traggo ogni giorno insieme ai molti amici che non lasceranno mai soli i nostri soldati, dalle interazioni sui social networks alle infinite occasioni di dibattito sull’argomento.
A distanza di anni sono ancora tante le persone che si chiedono perché si insista sulla presunzione di innocenza di Latorre e Girone. E gli interrogativi sono tanti. Perché non debba essere l’India a decretare un’esemplare condanna; perché invocare un Arbitrato che "richiederebbe tempi epocali"; perché la Lexie abbia invertito la rotta; perché "la Farnesina abbia dato tale ordine"; perché il Ministro degli Esteri "non abbia sin dai primissimi giorni della vicenda internazionalizzato la questione"; perché il Governo Monti "voleva trattenere nel marzo 2013 il Marò in Italia violando l’Affidavit con New Delhi".

Ho riportato solo alcune delle falsità che sono in circolazione. E non sulle bocche di sprovveduti, bensì continuano ad essere diffuse da commentatori e organi d’informazione di presunta autorevolezza. [In foto l'autore del libro Giuseppe Paccione]
Il libro di Giuseppe Paccione contribuisce meritoriamente a un resoconto oggettivo di fatti rilevanti sotto il profilo giuridico.
Esprime al tempo stesso valutazioni ben argomentate sulle ragioni del nostro Paese e sulle soluzioni praticabili per risolvere una controversia con l’India che ha prodotto molti più danni di quanto non sarebbe avvenuto trattenendo Latorre e Girone in Italia in quel marzo 2013, risolvendo così una questione che l’India stessa già percepiva all’epoca come "intrattabile".
Non vi può essere una politica estera degna di un grande Paese come il nostro, senza un riferimento incondizionato alle regole del diritto internazionale, ai Trattati ratificati dal nostro Parlamento, ai valori dell’uomo che l’Italia ha voluto, in decenni di coerente azione diplomatica, fossero premessa e obiettivo delle moderne relazioni internazionali.
Rifiutare a far valere gli strumenti del diritto e i meccanismi offerti dall’ordinamento internazionale, come è avvenuto negli ultimi due anni, nella illusoria speranza di compromessi nascosti a scapito della dignità e dei diritti dei nostri due soldati, fa parte delle intenzioni di chi vuole ricavare dalla vicenda altri scopi non chiari nel rapporto con l’India.
Dobbiamo impedirlo.
Il Paese ha mostrato in questi mesi il rischio che deriva dalle interferenze di un malaffare criminoso, persino in alcuni aspetti della nostra politica estera e di sicurezza.
Sarebbe intollerabile se quel fango dovesse toccare le nostre Forze Armate, inducendo il Governo a lasciar processare i nostri Marò in India.
E la valenza di questo libro è proprio questa: un prezioso contributo affinché ciò non avvenga.


                                   [foto GIULIO MARIA TERZI DI SANT'AGATA]



                                                                                             



DELLA NEWSLETTER The World of ABC Economics   https://goo.gl/GgAkV1

http://www.italoeuropeo.it/news/europa/4716-caso-maro-un-mare-di-abusi-recenzione-di-giulio-maria-terzi-di-sant-agata

Nessun commento:

Posta un commento