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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

18/04/14

Scontri a Roma - “Davvero vogliamo riflettere sull’ordine pubblico facendo un taglia e incolla di immagini? Perché non ci chiediamo cosa è accaduto prima di quella carica?”



Il “caso” del poliziotto che ha calpestato il corpo di una ragazza manifestante - Il poliziotto “colpevole”: “Pensavo di aver calpestato uno zainetto, non ho visto la persona”. ha fatto molto discutere. La gente, comodamente, da casa ha giudicato il comportamento dell’uomo in divisa senza aspettare l’esito di un regolare e giusto processo.
Anche il Capo della Polizia di Stato, Alessandro Pansa si è espresso usando il termine “cretino” per quell’agente. Noi a differenza degli altri aspettiamo di conoscere la verità dei fatti ed una sentenza di un magistrato. Se il Poliziotto verrà reputato colpevole è giusto che paghi il proprio errore ma non condividiamo processi di piazza, sia anche solo virtuale.
Siamo un Paese “strano” dove la gente non si indigna per le aggressioni ingiustificate ed ingiustificabili che gli uomini della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri devono subire nell’adempimento del proprio servizio ma si impegna in processi sommari, con pochi elementi a disposizione, quando il presunto colpevole è un uomo in divisa.


A difesa del poliziotto, già colpevole per l’opinione pubblica, è intervenuto il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro nell’intervista pubblicata da Repubblica.it a firma di Carlo Bonini Il prefetto di Roma: “Ora basta, sono i poliziotti le vere vittime” dal quale abbiamo stralciato alcune dichiarazioni.
“Se qualcuno avesse avuto l’onestà intellettuale di raccontarlo, avrebbe notato che di fronte al lancio di bombe carta e di poliziotti feriti, si sono evitate le cosiddette cariche profonde in punti che avrebbero messo a repentaglio l’incolumità di migliaia di manifestanti.”
«Siamo seri. Davvero vogliamo giudicare quello che è accaduto in piazza da quei fotogrammi? Davvero vogliamo riflettere sull’ordine pubblico facendo un taglia e incolla di immagini? Perché non ci chiediamo cosa è accaduto prima di quella carica? O perché quell’artificiere si abbandoni a un uso abnorne della forza?».
«Io direi che il comportamento di quell’artificiere è apparentemente inspiegabile ».
«Al contrario. Io credo che se ci interroghiamo sul perché quell’artificiere era dove non doveva stare e ha fatto quel che le immagini mostrano e che non doveva fare, magari ci avviciniamo a una possibile soluzione».


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